L'ESORCISMO, MEZZO DI EVANGELIZZAZIONELE CATECHESI INVOLONTARIE DEL DEMONIO DURANTE GLI ESORCISMO.
Tante volte i parenti e gli amici che assistono una persona, un familiare o un amico, che subisce una possessione, toccano con mano le realtà invisibili e l'esorcismo diventa così un potente mezzo di evangelizzazione, uno stimolo alla conversione, alla virtù, alla preghiera, a un maggior impegno nella fede, a una vita cristiana più intensa. Si comprende allora perché qualcuno lo ha definito un corso rapido di esercizi spirituali.
L'esorcista don Giuseppe Capra, in un raduno sacerdotale, ha ricordato che in passato, quando avveniva qualche caso clamoroso, l'accaduto diventava per i sacerdoti una straordinaria occasione di evangelizzazione e di invito alla conversione. Così egli si è espresso: « San Giovanni Bosco nel 1862 nelle Letture Cattoliche pubblicò, sul caso di una indemoniata, uno scritto di un suo amico cappuccino, fra Carlo Filippo da Poirino, dal titolo Il potere delle tenebre. Mentre san Giovanni Bosco correggeva le bozze, il demonio gli rovesciò l'inchiostro e gl'imbrattò tutto. Si tratta di un episodio avvenuto a Val della Torre in diocesi di Torino dove una contadina, Teresa Dosío, a seguito di una maledizione del fratello, subì una vessazione demoniaca durante la quale, sia che si trovasse all'aperto che in un ambiente chiuso, veniva colpita da sassi scagliati da una mano invisibile, da noccioli di pesche, da fagioli, gusci di noce e da vari oggetti. La contadina diventò anche muta. Davanti a questi fatti, tutti corsero in chiesa a pregare e tutti cambiarono vita. E quella donna in una settimana fu liberata ritrovando nel medesimo tempo la parola. Di fronte a episodi anche più gravi di questo, oggi si preferisce il silenzio. Il nostro gruppo di preghiera nacque nella festa di Maria Ausiliatrice nel 1989 quando una ragazzina di 11 anni, tormentata da pesanti vessazioni (una forza invisibile la spingeva gettandola a terra, una volta la risucchiò dall'auto aprendole la porta, la feriva dolorosamente alle mani e alle braccia), fu liberata prodigiosamente nel giorno della festa e della processione di Maria Ausiliatrice dopo venti sere consecutive di un'ora di adorazione eucaristica fatte per lei. Si convertì tutta la famiglia. Per noi quella liberazione fu un vero miracolo che don Bosco avrebbe sicuramente pubblicato, invece devo accontentarmi di raccontarlo come un fatto meraviglioso della mia esperienza personale. Ci sarebbero molti altri esempi che rivelano la grande insensibilità, la grande diversità di oggi rispetto al passato, quando la coscienza del bene e del male, di Dio e del diavolo, del Paradiso e dell'Inferno era molto più viva e anche i casi di vessazione, ossessione, possessione, erano molto meno possibili e più facilmente risolvibili ».
LE CATECHESI INVOLONTARIE DEL
demonio DURANTE GLI ESORCISMI
Passo ora a descrivere alcuni aspetti di quelle che possiamo in qualche modo definire « catechesi involontarie » del demonio, tratte da casi certi di reale possessione. Le sue espressioni, durante gli esorcismi, sono molteplici: alcune di esse si ripetono frequentemente e, direttamente o indirettamente, confermano in pieno le verità della nostra fede cristiana. Tante volte, ad esempio, ha affermato egli stesso, in maniera molto chiara, che la sua principale attività in mezzo agli uomini non è la possessione, ma la tentazione. Una volta, al momento in cui viene definito dal Rituale Romanum « malorum radix, fomes vitiorum, sedùctor hòminum, proditor gentìum » (« radice di tutti i mali, fomite dei vizi, seduttore degli uomini, ingannatore dei popoli »), riassunse la sua attività tentatrice in una sintesi eccezionale e categorica: « Il nostro "dovere" è tentare, sempre, chiunque, dovunque e comunque. Qualcuno ci cade nella nostra rete, qualcuno ci cade per sempre! ». In un altro esorcismo affermò:
« Lui (si riferiva a Dio) vuole anime libere e sante, io voglio anime schiave ».
Riguardo alla potenza della preghiera, un giorno, al momento del « Sanctus, sanctus, sanctus Dominus Deus Sàbaoth », del secondo esorcismo del Rituale RoYnanuln, fu senza dubbio costretto a dire da Dio: « Se voi viveste in ginocchio davanti a lui e cantaste le sue lodi, come fanno gli angeli, noi non avremmo tutto il potere che ci date su di voi ».
Una caratteristica ricorrente negli esorcismi è la manifestazione della sua superbia, tanto che un giorno dovette riconoscere: « La mia superbia è il mio potere e la mia dannazione ».
Una sua ricorrente richiesta è quella di essere adorato come se fosse Dio. Non volendo accettare la sua creaturalità, infatti, illude se stesso di essere Dio ed è avido di ricevere dagli uomini il culto che spetta a Dio solo. Spesso, mentre viene esorcizzato, dice: « Adorate me, adorate me, io sono dio, io sono dio! Mettetevi in ginocchio quando si pronuncia il mio nome. Io sono l'onnipotente! Invocate me! ». A queste parole, come suggerisce il n. 20 delle Norma' observanda' circa exorci= zandos a demonio del Rituale Romanum, si può rispondere con frasi tratte dalla Sacra Scrittura, ad esempio le parole di Gesù nel deserto: « Vattene, Satana! Sta scritto: adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto! ». O con le parole di san Paolo: « Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre» (Fi12,10-11). Alcuni esorcisti aggiungono frasi spontanee, di questo genere: « Solo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, è Dio. Non c'è altro Dio. Prostrati davanti a lui e adoralo! ». Agli inviti ad adorare l'unico vero Dio, sempre ci si sente rispondere rabbiosamente e con superbia e presunzione: « Mai, mai! Io sono dio! Guardati intorno e vedi come tutti mi seguono, come tutti cercano quello che io gli voglio dare! »(1) Un'altra volta, mentre gli veniva detto: « Non c'è altro Dio all'ínfuori del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Il tuo Dio è lo stesso mio Dio: il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo... », ha ribattuto: « Il potere che ho sugli uomini, è il mio dio ». In pratica voleva dire che lui si ritiene dio degli uomini che vivono nel peccato, lontani dal vero Dio. Un'altra volta ancora, mentre l'esorcista diceva: « Adoralo, è il tuo Dio, lui ti ha creato, adoralo! », il demonio protestò: « E andato a incarnarsi in voi, quanto di più schifoso e umiliante potesse fare. Il ribrezzo che abbiamo provato quando è entrato in quelle carni, solo noi lo sappiamo! ».
Colpisce molto ciò che accade quando un esorcista ripete la preghiera insegnata da un angelo ai tre pastorelli di Fatima, Francesco, Lucia e Giacinta. L'anno prima che apparisse loro la Madonna, l'angelo apparve ad essi per la terza volta tenendo in mano un calice e su di esso un'Ostia, dalla quale cadevano nel calice alcune gocce di sangue. Lasciando il calice e l'Ostia sospesi in aria, si prostrò per terra e rípeté per tre volte l'orazione: « Santissima Trinità, Padre, Figlio, Spirito Santo, vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli stesso è offeso e per i meriti infiniti del suo Santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, vi domando la conversione dei poveri peccatori ». Quando un esorcista inizia a dire questa preghiera, il demonio ha delle reazioni furibonde, che crescono d'intensità quando giunge alle parole « in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli è offeso » e che si fanno ancora più forti durante le espressioni finali: « vi domando la conversione dei poveri peccatori ».Un altro caratteristico atteggiamento del demonio, durante gli esorcismi, è di minacciare frequentemente sterminio e distruzione: tutto ciò che è bello, buono, sano, armonico, nel suo linguaggio beffardo, è preso di mira, con la promessa di deturparlo e distruggerlo: « Non pochi dei nostri servi nel mondo riusciamo a metterli nei posti più alti e da lì dominano e distruggono ». In maniera particolare si avverte come abbia in odio il sacramento del matrimonio e gli affetti familiari: reagisce assai violentemente quando si benedice il matrimonio di due sposi o quando essi vengono invitati a rinnovare le loro promesse matrimoniali. Un giorno ha espresso molto bene il suo odio contro la famiglia con queste parole: « Non mi piacciono ancora come vanno vestite le donne. Devono essere sempre più svestite così che il sesso sia sempre più dominante e io possa distruggere sempre più le famiglie! ». Altre volte ha definito gli organi sessuali, con evidente linguaggio metaforico, « il centro del mondo ». Altre reazioni furibonde sono state riscontrate quando l'esorcista benedice il fidanzamento di quei giovani che si sono impegnati seriamente a viverlo nella castità, definendo questa loro scelta come una porcheria. Colpisce molto, mentre viene esorcizzato, l'odio puro che manifesta nella sua profonda soddisfazione del male, in qualunque forma si realizzi. Una volta un esorcista rimase inorridito davanti a questa uscita: « Prendi quello schifo del libro dell'Apocalisse. C'è scritto di quella Donna che partorisce. Io i bambini cerco sempre di mangiarli. Sai come? ». E il demonio descrisse, con parole agghiaccianti, sia lo sterminio giornaliero, in ogni parte del mondo, di migliaia di bambini nel grembo materno, sia le violenze sessuali sui bambini; e, quel che rendeva ancor più raccapricciante tali descrizioni, era ogni volta l'aggiunta dell'espressione « come godo! »; questa stessa espressione l'ha usata anche riferendosi ai giovani che con la droga si riducono a larve. Un'altra volta, mentre era esorcizzato, accennò nuovamente all'aborto e disse: « Mi avete anche autorizzato! » e si fece una lunga e perfida risata. Colpisce molto il modo con cui capovolge la realtà e i fondamentali principi morali, considerando il bene male e il male bene. Ad esempio varie volte, presentandogli una reliquia, ha esclamato: « Che puzza! È la puzza di chi ha scelto Lui! (si riferisce a Gesù Cristo, che per odio e disprezzo non nomina quasi mai) »; presentandogli una corona del Rosario l'ha definita: « Catena maledetta con la Croce in fondo »; all'aspersione con l'acqua benedetta ha protestato: « Non voglio essere lavato da quest'acqua, che puzza di merda e mi brucia »; alle parole « Benedici, Signore, questo nostro fratello! » ha prontamente risposto: « Che sia maledetto, lo porterò con me all'inferno! »; alle parole del Vangelo: « Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi rístorerò » (Mt 11,28), immediatamente ha detto: « Veníte a me voi tutti che siete "allegri", venite a me voi tutti che siete perversi e io vi ristorerò ».Una volta, giunto l'esorcista alle parole dell'esorcismo del Rituale Romanum: « inimìce fideí, hostis géneris umani, mortis adductor »(« nemico della fede, avversario del genere umano, portatore di morte »), il demonio espresse tutta la sua irresistibile aspirazione al « male per il male » con queste parole metaforiche: « Il giorno in cui siamo andati via da Lui, gli abbiamo detto: Il potere del peccato sarà il nostro altare, su quello sacrificheremo le anime dei tuoi figli maledetti, su quell'altare faremo scorrere il sangue dei tuoi figli maledetti. C'è un dio per chi odia e questo dio è il mio dio ».Sempre poi, nelle sue invettive, emerge anche come egli sia davvero colui che tenta continuamente di dividere gli uomini e di aizzarli gli uni contro gli altri. Ama infatti sottolineare che gli piace l'odio fra gli uomini ed è avido delle malvagità umane perché, come ha affermato più volte: « Sono "cibo" che mi alimenta e mi rafforza »; « Noi vogliamo discordia, noi vogliamo odio e guerra, non importa da dove viene »; « Sai quanti "dannati" che abbiamo in giro per il mondo? ».Una volta, al momento in cui il Rituale Romanum prevede l'interrogazione del demonio (vedi capitolo III, nota 22), alla domanda quale fosse il suo nome, affermò di chiamarsi Sahaar e di provenire dal deserto. Gli fu replicato allora di tornarsene nel deserto. Prontamente l'esorcista sentì rispondere: « Io porto il deserto! ». Dagli esorcismi successivi l'esorcista comprese che voleva, in questo modo, sia indicare la sua funzione specifica di suscitare l'odio, dal quale scaturiscono aridità, desolazione e morte nei rapporti umani; sia dimostrare di compiacersi per la sterilità, fisica e spirituale. In alcuni casi le sue espressioni sono tra il serio e il faceto, come quando l’esorcista si sentì dire: «Per noi, i preti che fanno il loro dovere, sono degli iettatori, perché ci fanno andar male le nostre cose! ».Particolarmente consolante è l'esperienza mariana negli esorcísmi. Quando è nominata la Madonna, gli esorcisti sperimentano come i demòni, per il loro grande disprezzo e odio nei confronti della Madre di Dio, s'infuriano grandemente. Senza osare mai chiamarla per nome, dicono « quella », aggiungendo un cumulo di ingiurie nei suoi confronti, perché lamentano che ella rovina molti dei loro piani. Una ricorrente manifestazione antimariana del demonio è quella di manifestare grandissima rabbia quando è nominato il Cuore Immacolato di Maria, perché gli fa ricordare, come spesso ha urlato, che il mondo è stato consacrato da quel ... (espressione irriferibíle rivolta a Giovanni Paolo II) a questo Cuore Immacolato e questa consacrazione ha provocato il fallimento di molti suoi progetti, su scala mondiale. Riguardo al Santo Rosario, una volta, mettendo al collo della persona che veniva esorcizzata una corona, il demonio cominciò subito a gridare: « Mi sta schiacciando, pesa, mi sta schiacciando quella catena con la Croce in fondo! ». L'esorcista esclamò: « Da oggi in poi questa nostra sorella pregherà il Rosario ogni giorno ». E il demonio subito rispose: « Ma tanto siete pochi che lo dite (si riferiva al Rosario), in confronto al mondo intero! È bene per me che sia così perché mi fa male, perché invocate Quella (si riferiva alla Madonna), mi ricordate la vita di Quello (si riferiva alla vita di Gesù, che meditiamo nei misteri del Rosario) ». Un altro giorno, mentre esorcizzava il demonio, l'esorcista tirò fuori di tasca una corona del Rosario; subito il demonio gridò: « Leva quella catena, leva quella catena! ». « Quale catena? ». « Quella con la Croce in fondo. Lei ci frusta con quella catena! ». Anche questo è certamente un linguaggio metaforico, che però ci fa capire, in modo molto concreto, la potenza del Rosario e quanto il demonio lo tema. Un giorno, con grande sorpresa, un esorcista si accorse che Dio umiliava il demonio costringendolo a lodare Maria. Infatti, mentre l'esorcista invocava Maria, disse: «Lei è l'unica che è dovunque, mi "uccide", mi ha sempre "ucciso", mi ha sempre "ucciso", mi mette in testa i piedi; il suo velo maledetto mi strozza ogni volta; nessuno di noi resiste ». A queste parole l'esorcista esclamò: « Grazie Madre, grazie Cuore Immacolato! ». Il demonio ríbatté immediatamente: « Lascialo stare quel Cuore: gli abbiamo infilato una spada e non è morto, gli abbiamo crocifisso il Figlio e non è morta: ha preso altri figli! ». In un altro esorcismo, mentre l'esorcista lodava il Cuore Immacolato di Maria, il demonio disse: « Il suo Cuore è il nostro dolore, il suo Cuore più lo abbiamo trafitto e più era vivo, più lo abbiamo schiacciato e più Lei ha schiacciato noi, più soffriva più noi soffrivamo. Noi volevamo "gioire" e invece Lei ci uccideva con il suo pianto: le sue lacrime sono fuoco che ci "uccide"». Un altro giorno mentre lo stesso esorcista invocava 1'intercessione del Cuore Immacolato di Maria, il demonio parlò delle spine confitte in esso (che rappresentano i peccati dell'umanítà) e di coloro che riparano alle offese verso questo Cuore, e disse: « Gli uomini mi hanno aiutato a infilarci mille miliardi di spine, mi avete aiutato voi a infilarci tutte quelle spine, mi avete aiutato voi, ma più spine, più forza; più sangue, più potere; più dolore, più gloria; i vostri peccati si sono trasformati in gloria perché altrettante anime si sono consacrate a espiarli e ogni anima gli fa saltare una spina e ogni spina che salta conficca un palo di fuoco nel nostro cervello. Noi li picchiamo, noi li battiamo, noi li bruciamo, noi li graffiamo, noi li squarciamo, e loro giù a pregare. Noi li insultiamo, noi li calunniamo, e loro giù a pregare. Non finirà mai questa tortura, non finirà mai questa tortura. Sono troppe, sono troppe! Quanti incoscienti si consacrano e non aspettano altro che di morire per quella ... e suo Figlio! ».In un altro esorcismo, vantandosi delle sofferenze provocate a persone innocenti, l'esorcista cominciò a pregare con decisione: « Signore Gesù Cristo, mentre in Croce sembravi sconfitto, mentre sembrava che il potere delle tenebre avesse vinto per sempre, in realtà eri Tu che stavi vincendo per sempre ». E il demonio: « È tutta colpa di Lei, è tutta colpa di sua Madre. Per questo avevo insegnato a questa cretina (si riferiva alla persona che tormentava) a odiarla e lei è riuscita a superare anche questo. Lei (qui si riferiva alla Madonna) prega sempre, non tace un momento e noi siamo frustati dalle sue preghiere ». Evidentemente parlava sia dell'intercessione che Maria stava operando presso Dio per quella donna, sia del crescente amore per Maria che quella donna stava alimentando. In altro esorcismo, anche qui con un evidente linguaggio metaforico (non avendo egli né pelle né cervello, perché spirito immateriale), aggiunse: « Ogni volta che scende in questa terra (si riferiva alla Madonna) noi sprofondiamo più in basso. Ogni sua lacrima è un buco nella nostra "pelle", ogni suo sguardo è uno strappo nel nostro "cervello", ogni suo passo è la nostra fine. Stiamo cercando di fermarla, non ci possiamo riuscire perché Lei è più potente di noi. Il Male non ha nessun potere su di Lei ».Un episodio particolarmente commovente è il seguente: un giorno, rivolgendosi a un'immagine della Madonna, presente nella sala dove l'esorcista esorcizzava, il demonio cominciò a gridare: « Perché hai offerto tutto a quel ... ? Perchééé? ! Perchééé? !». L'esorcista si è intromesso e ha detto: « Che cosa ha offerto? ». E lui: « Sotto la Croce di Quello, Lei soffriva! ». Si riferiva chiaramente all'offerta che la Madonna ha fatto all'Eterno Padre delle sue sofferenze e di quelle di Gesù al momento della crocifissione. E allora l'esorcista ha cominciato a dire: «Ricordati che Maria, ai piedi della Croce, ha offerto al Padre Gesù e ha offerto se stessa al Padre con Gesù. Per noi suoi Figli ha offerto questo sacrificio ». A queste parole ha lanciato delle urla indescrivibili ed evidentemente schiacciato dalla forza redentrice, che scaturisce dal sacrificio di Cristo e di Maria sul Calvario, ha detto: « Basta, basta, non mi far ricordare, basta, mi stai bruciando, mi stai bruciando! ».Il Venerdì Santo del 2006, mentre un esorcista svolgeva il suo ministero, leggendo nel Vangelo di Giovanni le parole che Gesù in croce rivolse a Maria: « Donna, ecco tuo Figlio » e quelle a Giovanni: « Ecco tua Madre », così si espresse il demonio: « In un istante Lei ha amato tutti i suoi figli per tutte le generazioni e ha detto il suo secondo "sì". Dopo il "sì" detto all'Angelo, ha detto il suo "sì" al suo Figlio sulla croce perché voi diventaste suoi figli ». L'esorcista allora tra lo stupore e la gioia, perché comprendeva che il demonio era chiaramente costretto, suo malgrado, a dire cose che mai avrebbe voluto dire, ha proseguito leggendo le parole del Vangelo: « E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa ». E il demonio, con una ripugnanza tremenda, che manifestava nella voce e negli atteggiamenti, ha aggiunto: « Le anime pure prendono la Madre di Dio nel loro cuore. Il vostro corpo e il vostro spirito sono la casa del Signore e in essa dovete prendere Lei. Tutti i figli di Dio dovrebbero prendere Maria dentro di loro e quello che Lei vi ha insegnato con la sua vita. Voi avete un grande mezzo che è Maria, usatelo di più. Pregatela, pregatela di più, fatela vostra, Lei cammina sempre al vostro fianco ».Davanti a queste parole del demonio mentre lo esorcizzava, l'esorcista sapendo che il Venerdì Santo è un giorno speciale di grazia, gli ha ricordato il sacrificio di Gesù in croce per amor nostro, le sue piaghe, il suo sangue, i suoi dolori, le sue umiliazioni, la sua offerta al Padre, insieme alle lacrime e ai dolori di Maria ai piedi della croce e la sua offerta insieme con il Figlio al Padre per amor nostro. E mentre diceva tutte queste cose, il demonio ha continuato, affermando, con grande sbigottimento dell'esorcista che ascoltava: « Eravamo anche noi lì ai piedi della croce, alcuni li istigavamo contro di Lui, li spingevamo a contestarlo, a urlargli contro, a sfidarlo, altri li tentavamo insinuando alle loro menti dubbi che Lui non era veramente il Messia. Alcuni erano lì per vedere qualche miracolo e convincersi che Lui era il Messia; che stupidi! Abbiamo fatto scappare tante persone da lì sotto che non credevano più, si sono spaventate nel vederlo che moriva e quei pochi che sono rimasti, si sono convinti quando è morto che non era vero niente, perché se era morto non c'era più niente da fare. Quando hanno tolto il corpo dalla croce, abbiamo tentato anche Giovanni, abbiamo detto alla sua mente: "Guarda che fine ha fatto il vostro Messia, guarda che fine ha fatto il tuo Messia! ". Abbiamo tentato anche la Madre tua. Lei aveva il cuore straziato, ma nel medesimo tempo c'era in esso una grande pace e perdonava tutti, amava e soffriva: il suo perdono era totale, il suo amore era totale, la sua offerta era totale. E questo ci ha vintoooo! Inutilmente abbiamo insidiato la sua fede, Lei ha continuato a pregare, Lei era l'unica che ha conservato la fede nella Risurrezione, il suo cuore già lo sapeva e all'alba del giorno dopo il sabato, Lui si è presentato per primo a Lei. Non sappiamo che cosa si sono detti, abbiamo solo visto che in quell'incontro circolava una grande pace e un infinito amore, però non potevamo sentire le parole, il loro discorso d'amore era fuori della nostra portata. Poi abbiamo visto la Maddalena che andava al sepolcro ».Un giorno, quando durante lo svolgimento del suo ministero, l'esorcista disse che avrebbe celebrato la santa Messa per quella persona, il demonio senza quasi più forze per reagire, perché ormai prossimo all'uscita, lasciò questa testimonianza: « Non so come gli sia venuto in mente di sacrificarsi per voi, spazzatura immonda che non siete altro. Come ha fatto a sacrificarsi per questi esseri che non valgono niente, che non capiscono quanto Lui li abbia amati e quanto li ami, perché lo offendono in continuazione. A Lui la Messa non serve, Lui ha tutto; è solo per voi che l'ha inventata, solo per voi, per accostarvi a Lui, per farvi avere Lui ogni giorno e voi stupidi ci sputate sopra. E voi non l'accettate, voi che potreste essere veramente come Lui. Lui vi vuole accanto a Sé (questo il demonio lo disse con estrema difficoltà) e vi dà tutti i giorni quel Corpo e quel Sangue, schifosi per noi, ma che per voi sono tutto, l'unico mezzo per arrivare alla salvezza, per non perdervi con noi. Come non capirlo? Come non capirlo? Lui è lì e vi dice: "Sono qua. Prendetemi". A noi ha detto: "Vade retro", a voi ha detto: "Sono qua" ».Un giorno durante una gran battaglia, in cui l'esorcista intuiva chiaramente che il demonio cercava di opporsi per non ripetere ciò che Cristo gli stava comandando di dire, a un certo punto completamente sopraffatto dalla forza di Dio, esclamò: « Lui mi sta ordinando di dirvi: Non abbiate paura, andate incontro al vostro Dio. Lasciate ogni legame con il male sulla terra. Riempite del Signore la vostra vita, fate spazio dentro di voi solo al Cristo Gesù, seguitelo nella gioia e nella sofferenza. Lodatelo sempre, Lui è la vostra salvezza! ». Ahhhhh! (l'urlo che lanciò per lo sforzo tremendo che aveva fatto nel dire ciò che lui aborrisce).