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Esami e accertamenti scientifici sui Veggenti di Medjugorje

La Scienza sui Miracoli di Dio
COSI' HA DETTO LA MADONNA DI MEDJUGORJE SULLE GUARIGIONI MIRACOLOSE:

La sofferenza fisica va accettata con rassegnazione o bisogna pregare per esserne liberati? La Madonna ha così risposto: «Pregate per poter accettare la malattia e le sofferenze con amore, come le ha accettate Gesù. Credete fermamente. Soltanto così potrò, con gioia, darvi le grazie e le guarigioni che Gesù mi permette. Io non posso guarire, solo Dio può guarire».

Commissione teologica e scientifica italiano-francese "sulla base degli eventi straordinari che si verificano a Medjugorje"


Le apparizioni di Medjugorje sono state esaminate con la più grande competenza e perizia dalla commissione teologica e scientifica italiano-francese "sulla base degli eventi straordinari che si verificano a Medjugorje". I diciassette famosi scienziati, dottori, psichiatri e teologi, il 14 gennaio 1986 a Paina vicina a Milano, nella loro ricerca sono arrivati a una conclusione di 12 punti.

Sulla base di test psicologici, per tutti ed ognuno dei veggenti è possibile con certezza escludere frode e inganno.
Sulla base di esami medici, test e osservazioni cliniche etc, per tutti ed ognuno dei veggenti è possibile escludere allucinazione patologica.
Sulla base dei risultati di ricerche precedenti, per tutti ed ognuno dei veggenti è possibile escludere una interpretazione puramente umana di queste manifestazioni.
Sulla base d'informazioni e documentazione documentabile, per tutti ed ognuno dei veggenti è possibile escludere che queste manifestazione siano di ordine preternaturale, i.e. sotto influenza demoniaca.
Sulla base d'informazioni e osservazioni documentabili, esiste una corrispondenza tra queste manifestazioni e quelle normalmente descritte nella teologia mistica.
Sulla base d'informazioni e osservazioni documentabili, è possibile parlare di progressi spirituali e di progressi nel campo teologico e delle virtù morali dei veggenti, dall'inizio delle apparizione fino ad oggi.
Sulla base d'informazioni e osservazioni documentabili, è possibile escludere insegnamenti e comportamenti dei veggenti che siano in chiara contraddizione con la fede e con la morale Cristiana.
Sulla base d'informazioni e osservazioni documentabili, è possibile parlare di buoni frutti spirituali nelle persone che sono attirate dall'attività supernaturale di queste manifestazioni e nelle persone favorevoli ad esse.
Dopo più di quattro anni, le tendenze e i differenti movimenti che sono nati attraverso Medjugorje, come conseguenza di queste manifestazioni, influenzano il popolo di Dio nella Chiesa in completa armonia con la dottrina e la morale Cattolica.
Dopo più di quattro anni è possibile parlare di frutti spirituali permanenti ed oggettivi dei movimenti generati attraverso Medjugorje.
E' possibile affermare che tutte le buone e spirituali iniziative della Chiesa, che sono in completa armonia con l'autentico magisterium della Chiesa, trovano appoggio negli eventi in Medjugorje.
Conseguentemente si può concludere che dopo un più profondo esame dei protagonisti, dei fatti e dei loro effetti, non solo a livello locale ma anche rispetto ai pronti accordi della Chiesa in generale, è bene per la Chiesa riconoscere l'origine supernaturale e quindi, lo scopo degli eventi in Medjugorje.
Fin ad ora è la ricerca sui fenomeni di Medjugorje più coscienziosa e completa e, per questa esatta ragione, è la più positiva a livello scientifico-teologico.

Un gruppo di esperti francesi guidati dal Sig. Henri Joyeux


Un altro serio lavoro di esame dei veggenti è stato fatto da un gruppo di esperti francesi guidati dal Sig. Henri Joyeux. Utilizzando l'equipaggiamento e i macchinari più moderni, ha esaminato le reazioni interne dei veggenti prima, durante e dopo le apparizioni e la sincronizzazione delle loro reazioni oculari, uditive, cardiache e cerebrali. I risultati di questa commissione sono stati molto significativi. Hanno mostrato che l'oggetto d'osservazione è esterno ai veggenti e che è da escludere ogni manipolazione esterna e ogni mutuo accordo tra i veggenti. I risultati degli encefalogrammi individuali e delle altre reazioni sono raccolti e elaborati in un libro speciale (H. Joyeux - R. Laurentin, Etudes médicales et scientifiques sur les apparitions de Medjugorje, Paris 1986).

I risultati di questa commissione appena menzionata, hanno confermato le conclusioni della commissione internazionale e, da parte loro, provano che le apparizioni sono un fenomeno che sorpassa la scienza moderna e che tutto è diretto verso altri livelli di esistenza.

I nuovi esami scientifici (giugno 2005)

Riportiamo la traduzione italiana di un articolo apparso sul quotidiano croato "Slobodna Dalmacija" (Dalmazia Libera) il 27/06/2005.

"Non so chi vedano i veggenti, ma nessuno li manipola perché sono separati dal mondo"

FEDE E SCIENZA - Il neurologo francese dott. Philippe Loron dopo gli esami pubblicati sabato su due veggenti di Medjugorje Nei momenti in cui dicono di avere l'apparizione i veggenti vivono davvero qualcosa di autentico. La scienza non può dire chi essi vedano e con chi parlino. Sono completamente separati dal mondo esterno e in quei momenti non reagiscono né a stimoli visivi né sonori. È stata puntata davanti ai loro occhi una forte luce, è stato provocato rumore nelle loro orecchie, ma essi non hanno reagito per niente - ha dichiarato Phillipe Loron.

Gli esami dei veggenti di Medugorje nei momenti in cui dicono di avere l'apparizione della Madonna attestano che sono sani fisicamente e psichicamente ha rilevato a Medugorje in occasione del 24° Anniversario delle Apparizioni il rinomato neurologo francese Phillipe Loron. Lo specialista francese ha svolto a Medugorje con la sua equipe composta da cinque membri test scientifici sui veggenti tentando di spiegare con metodi scientifici che già da circa un quarto di secolo attirano in Erzegovina milioni di pellegrini.

Si misura la reazione del cervello

Gli apparecchi che misurano l'attività del cervello mostrano che tipo di radiazioni emettono durante l'apparizione. È interessante che nel tempo in cui dicono di avere l'apparizione essi sono attivi, tengono gli occhi aperti, ma il cervello emette onde che non sono tipiche per tale condizione. Affermiamo l'assenza di qualsiasi patologia o malattia. Si esclude qualsiasi epilessia o altra malattia nervosa – ha aggiunto Phillip Loron – che con i membri dell'equipe scientifica ha pubblicato sabato gli esami su due veggenti: Marija Pavlović-Lunetti e Ivan Dragičević.

Per il tempo delle loro estasi il cervello è assorbito da una percezione particolare. Il loro cervello è in uno stato paragonabile a un profondo rilassamento, anche se in quel momento essi sono attivi e tengono gli occhi aperti.

2a Commissione Medica (1985)
Il Dossier scientifico italiano su Medjugorje

Pubblichiamo la trascrizione dell'intervista rilasciata a "Papaboys TV" dal professor Luigi Frigerio, primario ospedaliero presso gli Ospedali Riuniti di Bergamo. Il professore, ai microfoni di Cristina Muscio, non entra nel merito né nel contenuto delle estasi stesse, ma quanto emerge dalle sue dichiarazioni sgombra il campo da ogni polemica e possibile speculazione sull'argomento.

D – Professor Frigerio, al termine degli studi fatti sui veggenti di Medjugorie, che conclusioni può trarre? Le estasi sono autentiche?

R – Innanzi tutto, non esiste una definizione di cosa sia uno stato di estasi. Io posso riferire quali sono i risultati degli accertamenti che una équipe di medici dell'Università degli Studi di Milano ha effettuato sui veggenti di Medjugorje che sono stati sottoposti ad esami ripetute volte da diversi specialisti esperti in più settori. Sono stati presenti un neurologo, uno psicologo, un neurofisiologo, un farmacologo, un anestesista, un otorinolaringoiatra… Dunque, alla fine abbiamo utilizzato degli strumenti scientifici complessi, ma in definitiva abbastanza semplici per quello che voleva essere l'indagine da noi svolta, una serie di strumenti che evidenziavano innanzi tutto la capacità dei veggenti di sentire il dolore prima, durante e dopo l'estasi, e ancora, attraverso lo studio dell'elettrotermia la valutazione della condizione emotiva, prima, durante e dopo l'estasi e ancora, attraverso lo studio dei potenziali evocati del tronco e dell'encefalo; siamo andati ad indagare le vie visive, le vie acustiche, e le vie “somatoestesici”, cioè la sensibilità degli arti e la normalità della conduzione nervosa dalla periferia verso il cervello. Sinteticamente possiamo dire che, per quanto riguarda la sensibilità dolorifica, questa sostanzialmente si riduce fino a quasi a scomparire durante le estasi. Mentre prima di queste manifestazioni la sensibilità dolorifica dei veggenti era normale, durante le estasi, la soglia del dolore si è modificata del 700%, fino a diventare sostanzialmente insensibili ad ogni stimolo “nocicettivo”, per esempio utilizzando una sorgente di calore a 50 gradi attraverso l'impiego dell'algometro, oppure per esempio quando è stato utilizzato l'estesiometro corneale di Bonet che è uno strumento che serve per valutare la sensibilità della cornea ecco che i veggenti durante l'estasi perdevano la sensibilità corneale, cioè toccando l'occhio la palpebra non si chiudeva più. Questa prima serie di esami è stata in grado di escludere la frode, l'inganno, la simulazione. Un'altra serie di esami, è consistito nello studio dell'elettrotermia, cioè la sudorazione della cute, che consente poi di trasmettere ad un apparecchio lo stato emotivo della persona. Noi, abbiamo potuto sostanzialmente dimostrare che nel momento dell'estasi scompare la sensibilità dei veggenti rispetto alla circostanza. Se noi stimoliamo una persona all'improvviso con un rumore forte c'è una variazione emotiva che si riflette sullo stato neurovegetativo: si modifica la frequenza cardiaca, l'elettrotermia, la pressione sanguigna, tutte queste cose che avvenivano prima o dopo l'estasi abbiamo potuto dimostrare che invece non si verificavano durante il fenomeno. Questa potrebbe essere la dimostrazione, se accettiamo come definizione dell'estasi l'estraneità alla circostanza, un vero fenomeno estatico, nel senso che il soggetto perde la comunicazione con l'ambiente circostante. Questo entra un po' in contraddizione con il terzo tipo di esami che noi abbiamo fatto usando una specie di computer che ha studiato la sensibilità somatoestesica, la sensibilità acustica, perchè attraverso lo studio dei potenziali evocati del tronco e dell'encefalo abbiamo trovato che le vie nervose erano tutte aperte, ovvero, queste persone erano perfettamente vigili: vedono, odono, percepiscono, nello stesso tempo non reagiscono: come in una sorta di compartimento stagno che esclude la loro sensibilità e li rende incapaci di reagire rispetto agli stimoli circostanti e in più abbiamo dovuto osservare un sensibile ottundimento della sensibilità “nocicettiva”, cioè queste persone nei momenti dell'estasi non sentivano il dolore. Noi medici non siamo stati in grado di dare una spiegazione scientifica a questo fenomeno.

D – Dunque, in sintesi qual è la vostra conclusione?

R – Non c'è frode, non c'è inganno, non c'è simulazione, in quei momenti di estasi queste persone perdono la sensibilità rispetto al dolore, perdono una sensibilità rispetto alla circostanza, eppure sappiamo che non dormono, che non sono in anestesia, che sono perfettamente vigili, perché vedono, ascoltano, percepiscono, eppure non hanno rapporto con la circostanza, come se la loro attenzione fosse attratta o totalmente interessata da un altro stimolo, da una “emittente” che noi però non abbiamo potuto valutare, quindi alla fine, dal punto di vista medico resta per noi inspiegabile.

D – È vero che i veggenti uscivano dalle estasi simultaneamente?

R – Sì, anche noi abbiamo osservato questo fenomeno in maniera però non approfondita. Questi studi, infatti, sono stati fatti in maniera più circostanziata dall'equipe francese diretta dal professor Joyex. Loro, attraverso uno strumento avevano studiato addirittura il “nistagmo”, quindi la capacità di fissare tutti insieme una emittente a noi ignota, simultaneamente da loro percepita e alla fine di questo fenomeno, con una discrepanza di pochi millesimi di secondo dimostrava questa simultaneità.
 
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