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Devozione al Sacro Cuore di Gesù

Salva la tua anima ,inizia subito i primi 9 venerdi' del mese


Gesù rivela a Santa Margherita Maria Alacoque:

A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.

Una volta il Signore, mostrandole il Cuore e lamentandosi delle ingratitudini degli uomini, le chiese che in riparazione si frequentasse la Santa Comunione, specialmente nel Primo Venerdì d'ogni mese.

Spirito di amore e di riparazione, ecco l'anima di questa Comunione mensile: di amore che cerca di contraccambiare l'ineffabile amore del Cuore divino verso di noi; di riparazione per le freddezze, le ingratitudini, il disprezzo con cui gli uomini ripagano tanto amore.

Moltissime anime abbracciano questa pratica della Santa Comunione nel Primo Venerdì del mese per il fatto che, tra le promesse che Gesù fece a S. Margherita Maria, vi è quella con la quale Egli assicurava la penitenza finale (cioè la salvezza dell’anima) a chi per nove mesi consecutivi, nel Primo Venerdì, si fosse unito a Lui nella Santa Comunione.

Ma non sarebbe molto meglio deciderci per la Santa Comunione nei Primi Venerdì di tutti i mesi della nostra esistenza?

Tutti sappiamo che, accanto a gruppi di anime ferventi che hanno compreso il tesoro nascosto nella Santa Comunione settimanale, e, meglio ancora, in quella quotidiana, vi è un numero sterminato di coloro che raramente durante l'anno o solo a Pasqua, si ricordano che vi è un Pane di vita, anche per le anime loro; senza tener conto di quanti neppure a Pasqua sentono il bisogno del nutrimento celeste.

La Santa Comunione mensile costituisce una buona frequenza alla partecipazione dei divini misteri. Il vantaggio e il gusto che da essa l'anima ritrae, forse indurranno dolcemente a diminuire la distanza tra un incontro e l'altro col Maestro divino, fino anche alla Comunione quotidiana, secondo il desiderio vivissimo del Signore e della Santa Chiesa.

Ma questo incontro mensile deve essere preceduto, accompagnato e seguito da tale sincerità di disposizioni che veramente l'anima ne esca ristorata.

Il segno più certo del frutto ricavato sarà la constatazione del miglioramento progressivo della nostra condotta, ossia della maggiore somiglianza del cuore nostro al Cuore di Gesù, attraverso l'osservanza fedele e amorosa dei dieci comandamenti.

"Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna” (Gv. 6,54)


LE PROMESSE DI NOSTRO SIGNORE PER I DEVOTI DEL SUO SACRO CUORE


Gesù benedetto, apparendo a S. Margherita Maria Alacoque e mostrandole il suo Cuore, splendente come il sole di fulgidissima luce, fece le seguenti promesse per i suoi devoti:


1. Io darò loro tutte le grazie necessarie al loro stato

2. Metterò e conserverò la pace nelle loro famiglie

3. Li consolerò in tutte le loro pene

4. Sarò loro sicuro rifugio in vita e specialmente in punto di morte

5. Spanderò copiose benedizioni su di ogni loro impresa

6. I peccatori troveranno nel mio Cuore la sorgente e l'oceano infinito della misericordia

7. Le anime tiepide si infervoreranno

8. Le anime fervorose giungeranno in breve tempo a grande perfezione

9. La mia benedizione poserà anche sulle case dove sarà esposta ed onorata l'immagine del mio Cuore

10. Ai sacerdoti io darò la grazia di commuovere i cuori più induriti

11. Le persone che propagheranno questa devozione, avranno il loro nome scritto nel mio Cuore e non ne sarà cancellato mai.

12. A tutti quelli che, per nove mesi consecutivi, si comunicheranno al primo venerdì d'ogni mese, io prometto la grazia della perseveranza finale: essi non morranno in mia disgrazia, ma riceveranno i Santi Sacramenti (se necessari) ed il mio Cuore sarà loro sicuro asilo in quel momento estremo.


La dodicesima promessa è detta "grande", perché rivela la divina misericordia del Sacro Cuore verso l'umanità.


Queste promesse fatte da Gesù sono state autenticate dall'autorità della Chiesa, in modo che ogni cristiano può credere con sicurezza alla fedeltà del Signore che vuole tutti salvi, anche i peccatori.


CONDIZIONI


Per rendersi degni della Grande Promessa è necessario:


1. Accostarsi alla Comunione. La Comunione va fatta bene, cioè in grazia di Dio; quindi, se si è in peccato mortale, bisogna premettere la confessione.


2. Per nove mesi consecutivi. Quindi chi avesse incominciato le Comunioni e poi per dimenticanza, malattia,ecc. ne avesse tralasciata anche una sola, deve incominciare da capo.


3. Ogni primo venerdì del mese. La pia pratica si può iniziare in qualsiasi mese dell'anno.

ALCUNI DUBBI

SE, DOPO FATTI I NOVE PRIMI VENERDÌ CON LE DEBITE DISPOSIZIONI, UNO CADESSE IN PECCATO MORTALE, E POI MORISSE ALL'IMPROVVISO, COME POTREBBE SALVARSI?

Gesù ha promesso, senza eccezione alcuna, la grazia della penitenza finale a tutti coloro che avranno fatto bene la Santa Comunione nel primo venerdì di ogni mese per nove mesi consecutivi; quindi si deve credere che, nell'eccesso della sua misericordia, Gesù dia a quel peccatore moribondo, la grazia di emettere un atto di contrizione perfetta, prima di morire.

CHI FACESSE LE NOVE COMUNIONI CON L'INTENZIONE DI PROSEGUIRE POI PIÙ TRANQUILLAMENTE A PECCARE, POTREBBE SPERARE IN QUESTA GRANDE PROMESSA DEL SACRO CUORE DI GESÙ?

No di certo, anzi commetterebbe tanti sacrilegi, perché accostandosi ai Santi Sacramenti, è necessario avere la ferma risoluzione di lasciare il peccato. Un conto è il timore di tornare ad offendere Dio, e altro la malizia e l'intenzione di seguitare a peccare.

Messaggio del 27 novembre 1983 (Messaggio dato al gruppo di preghiera-MEDJUGORJE)
Pregate il più spesso possibile questa preghiera di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù: “O Gesù, noi sappiamo che tu sei misericordioso e che hai offerto il tuo cuore per noi. Esso è incoronato dalle spine e dai nostri peccati. Noi sappiamo che tu ci supplichi costantemente affinché noi non ci perdiamo. Gesù, ricordati di noi quando siamo nel peccato. Per mezzo del tuo Cuore fa’ che tutti gli uomini si amino. Sparisca l’odio tra gli uomini. Mostraci il tuo amore. Noi tutti ti amiamo e desideriamo che tu ci protegga col tuo Cuore di buon pastore e che ci liberi da ogni peccato. Gesù, entra in ogni cuore! Bussa, bussa alla porta del nostro cuore. Sii paziente e non desistere mai. Noi siamo ancora chiusi perché non abbiamo capito il tuo amore. Bussa continuamente. Fa’, o Buon Gesù, che ti apriamo i nostri cuori almeno nel momento in cui ci ricordiamo della tua passione sofferta per noi. Amen”.

MEDITAZIONI PER I PRIMI VENERDÌ

I VENERDÌ - Il pentimento.

O Cuore di Gesù, fornace ardente di amore per tutti gli uomini da Te redenti con la Tua passione e morte di Croce, vengo a Te per chiederti umilmente perdono di tanti peccati con i quali ho offeso la Tua Maestà infinita ed ho meritato il castigo della Tua giustizia.

Tu sei pieno di misericordia e per questo vengo a Te, fiducioso di ottenere, assieme al perdono, tutte le grazie che hai promesso a chi si sarebbe accostato ai santi sacramenti della Confessione e della Comunione nei primi venerdì di nove mesi consecutivi.

Mi riconosco vile peccatore, indegno di ogni Tuo favore, e mi umilio davanti alla Tua infinita bontà, per la quale mi hai sempre cercato e hai pazientemente aspettato che venissi a Te per godere della Tua infinita misericordia.

Eccomi ai Tuoi piedi, mio amabile Gesù, per darti tutta l'adorazione e tutto l'amore di cui sono capace, mentre Ti supplico: "Pietà, mio Dio, pietà di me secondo la Tua grande misericordia. Nella Tua bontà cancella i miei peccati. Lavami da tutte le mie colpe. Purificami e sarò mondato, lavami e sarò più bianco della neve. Se vuoi puoi guarire l'anima mia. Tu puoi tutto, mio Signore: salvami."

II VENERDÌ - La fede.

Eccomi, mio Gesù, nel venerdì del secondo mese, giorno che mi ricorda il martirio al quale Ti sei sottoposto per riaprirmi le porte del Paradiso e sottrarmi dalla schiavitù del demonio

Dovrebbe bastare questo pensiero per capire quanto è grande il Tuo amore per me. Invece sono così tardo di mente e così duro di cuore che ho sempre stentato a capirti e a risponderti. Tu mi sei vicino e io Ti sento lontano, perché credo in Te, ma con una fede così debole e così annebbiata da tanta ignoranza e da tanto attaccamento a me stesso, che non riesco a sentire la Tua amorevole presenza.

Allora Ti supplico, o mio Gesù: aumenta la mia fede, annienta in me quanto non piace a Te e mi impedisce di vedere i Tuoi lineamenti di Padre, di Redentore, di Amico.

Dammi una fede viva che mi faccia attento alla Tua parola e me la faccia amare come il buon seme che Tu getti nel terreno della mia anima. Nulla possa turbare la fede che ho in Te: né il dubbio, né la tentazione, né il peccato, né lo scandalo.

Rendi pura e cristallina la mia fede, senza il peso dei miei interessi personali, senza i condizionamenti dei problemi della vita. Fà che io creda solo perché sei Tu che parli. E Tu solo hai parole di vita eterna.

III VENERDÌ - La fiducia.

Mio Gesù, vengo a Te per colmare il mio cuore bisognoso di amore, perché spesso si sente solo. Troppe volte ho avuto fiducia negli uomini e spesso la mia fiducia è stata tradita. Oggi do a Te la mia fiducia, la do a Te nella misura più assoluta, perché so che Tu mi porterai sulle Tue braccia, verso le mete migliori. Tu sei il solo che merita la fiducia dell'uomo: fiducia piena, totale, perché non sei mai venuto meno alla Tua parola. Tu sei il Dio fedele, il Creatore che ha disteso i cieli e gettato le fondamenta della terra. Il mondo dà la vertigine; Tu dai l'amore, la serenità e la pace. Tu dai la certezza di essere salvati e nel Tuo nome ogni venerdi tante anime risuscitano alla vita della grazia.

Nel Tuo nome anch'io oggi risuscito nella certezza di essere salvato, perché Tu lo hai promesso. Con la Tua Grande Promessa hai manifestato la Tua potenza, ma con la Tua misericordia hai dimostrato l'amore. E chiedi a me una risposta d'amore.

Eccomi, o Signore, lo Ti rispondo donando a Te ogni mia fiducia, e poiché di Te mi fido, a Te mi affido, nella certezza che ogni preghiera, ogni rinuncia, ogni sacrificio, a Te offerto con amore, otterrà da Te il cento per uno.

IV VENERDÌ - L'umiltà.

Mio Gesù, io Ti credo presente nel SS. Sacramento, fonte inestinguibile di ogni bene. Per il Tuo Corpo che mi doni nella Santa Comunione, fa che io contempli il Tuo volto nella Patria Celeste. Nell'onda pura del Tuo Sangue immergimi, o Signore, perché io impari che nel nascondimento, nell'umile sacrificio di sé, nasce la pace e la gioia dei cuori.

Il mondo è orgoglio, esibizione e violenza. Tu invece insegni l'umiltà che è servizio, mitezza, comprensione, bontà.

Ti sei fatto mio cibo e mia bevanda con il Sacramento del Tuo Corpo e del Tuo Sangue. E sei il mio Dio! Mi hai così dimostrato che, per salvarmi dovevi farti umile, nasconderti, lasciarti annientare. L'Eucaristia è il Sacramento del Tuo annientamento: chiunque Ti può adorare o calpestare. E sei Dio! L'insipienza umana è capace di ogni profanazione. E Tu chiami con amore, aspetti per amore. Umile e nascosto nel Tabernacolo Ti sei fatto il Dio dell'attesa. Dal profondo del mio nulla Ti chiedo perdono per quando non ho ascoltato la Tua Voce. Mio Signore, in questo quarto venerdì Ti chiedo il dono dell'umiltà. E' l'umiltà che salva i rapporti umani, che salva l'unità delle famiglie, ma soprattutto è l'umiltà che rende veri e costruttivi i miei rapporti con Te.

Poiché Tu ami gli umili e disprezzi i superbi, fa che io sia umile per poter essere amato da Te. Fa ch'io sappia imitare l'umile Tua Ancella, la Vergine Maria, che hai amato per la sua verginità, ma che hai scelto per la sua

umiltà. E' questo il dono che Ti voglio portare oggi: il mio proposito di essere umile.

V VENERDÌ - La riparazione.

Vengo a Te, mio Gesù, con tanti peccati e tanti difetti. Tutto mi hai perdonato nel sacramento della Confessione, ma io mi sento ancora debitore di tanto amore di riparazione: amore che cancelli ogni traccia del mio peccato, prima dentro di me, e poi nella Chiesa, mia madre spirituale, che ho danneggiato col mio peccato diminuendo in essa l'amore al Tuo Regno. Per questa riparazione Ti offro il Tuo stesso Corpo immolato e il Tuo sangue versato per la salvezza di molti.

Anche se molto indegnamente Ti offro, in unione con il Tuo divino sacrificio, la rinuncia ad ogni soddisfazione illecita, Ti offro ogni sacrificio richiesto dalla fedeltà ai doveri che ho verso la mia famiglia, i sacrifici richiesti dal mio lavoro di ogni giorno; Ti offro tutte le mie sofferenze fisiche e morali, affinché le coscienze intorpidite, le famiglie malate e sconvolte, i cuori troppo tiepidi ritrovino la via della fede, la luminosità della speranza, l'ardore fecondo della carità. E Tu, mio Gesù

Eucaristico, vieni a me con il Tuo Santo Spirito, Consolatore Perfetto. Illumina la mia mente, infiamma il mio cuore, affinché possa amarti con tutte le mie forze al di sopra di ogni cosa e riparare così i peccati miei e quelli di tutto il mondo. Concedimi di saperti fare amare anche da tutti i miei cari, fin che un giorno ci riunirai tutti nel Tuo Regno eterno per godere della Tua misericordia nella felicità che non ha fine.

VI VENERDÌ - La donazione.

Mio Signore Gesù, Ti sei donato a me nella Santa Eucaristia per dimostrarmi quanto è grande e potente l'Amore Divino.

lo mi voglio donare a Te con fiducia illimitata e senza riserve, perché Tu veda la sincerità del mio amore. Ma proprio perché il mio amore, pur essendo sincero, è tanto debole e distratto dalle cose del mondo, desidero offrirti la mia donazione totale e incondizionata. Confido che Tu, con la Tua grazia, la renda sempre più vera.

lo credo fermamente in Te, quindi Ti cerco amandoti, e Ti dono tutto il mio essere e tutte le cose mie insieme con i miei affetti più cari, fino a costituire con Te una cosa sola, perché la Tua vita pulsi nell'anima mia. Sono certo che se questo avverrà, Tu sarai la consolazione che nessun altro può darmi; sarai la mia forza, il mi conforto in ogni giorno della mia vita. Tu Ti sei donato a me e io mi dono totalmente a Te, perché riesca a capire quanto è grande il Tuo amore.

Tu in questo giorno mi dai la Tua luce a piene mani, e mi fai comprendere che per realizzare questa donazione, devo essere umile e forte nella fede. Per questo ho bisogno del Tuo aiuto, della Tua assistenza, della Tua forza. È quanto Ti chiedo con tanto amore, perché desidero realizzare la più intima vicinanza a Te Eucaristico, non solo oggi, ma in tutti i giorni della mia vita. E Tu, mio Signore, fa in modo che, per questa donazione a Te, io resista a ogni seduzione delle persone, delle cose, del denaro, dell'orgoglio, e sia sempre Tuo testimone, cercando sempre il Tuo amore e la Tua gloria.

VII VENERDÌ - L'abbandono.

Troppe volte mi sono confuso agitandomi. Allora ho perso di vista Te, mio Vero bene, e ho dimenticato i propositi che Ti ho donato nei primi venerdì precedenti.

Ora Ti chiedo, o mio Gesù, di essere Tu a prenderti cura di me e delle cose mie. Mi voglio abbandonare completamente in Te, certo che Tu risolverai tutte le mie situazioni spirituali e materiali.

Voglio chiudere pacificamente gli occhi dell'anima mia, stornare il pensiero da ogni affanno e da ogni tribolazione e rimettermi a Te, perché Tu solo operi, dicendoti: pensaci Tu!

Voglio chiudere gli occhi e lasciarmi portare dalla corrente della Tua grazia sul mare infinito del Tuo amore. Voglio abbandonarmi a Te per lasciarmi lavorare da Te, che sei l'Onnipotente, con tutta la fiducia del mio cuore. Solo voglio dirti: pensaci Tu! Non voglio più preoccuparmi di me, perché sia Tu, che sei Sapienza infinita, a preoccuparti di me, dei miei cari, del mio futuro. Solo Ti chiedo: mio Signore, pensaci Tu. Voglio abbandonarmi in Te e riposare in Te, credendo ciecamente alla Tua bontà infinita, nella certezza che Tu mi addestrerai a compiere il Tuo volere e mi porterai sulle Tue braccia verso ciò che per me è il vero bene.

Nelle mie necessità spirituali e materiali, tralasciando affanni ed angoscie, sempre Ti dirò come ora Ti dico: Signore mio, pensaci Tu.

VIII VENERDÌ - La preghiera.

Devo veramente imparare a pregare. Ho capito che invece di fare la Tua volontà, ho sempre chiesto a Te di fare la mia. Tu sei venuto per gli ammalati, ma io, invece di chiedere a Te la Tua cura, Ti ho sempre suggerito la mia. Ho dimenticato di pregare come Tu ci hai insegnato nel Padre nostro e ho dimenticato che mi sei Padre pieno d'amore. Sia santificato il Tuo nome in questa mia necessità. Venga il Tuo regno, anche attraverso questa situazione, in me e nel mondo. Sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra, disponendo di questa mia necessità come meglio Ti piace, per la mia vita temporale ed eterna.

lo credo che Tu sei la bontà infinita, quindi sono certo che Tu intervieni con tutta la Tua onnipotenza e risolvi le situazioni più chiuse. Se anche il malanno incalza, non mi agiterò, ma chiuderò gli occhi e con tanta fiducia Ti dirò: sia fatta la Tua volontà. E sarò certo che interverrai e compirai, come medico divino, ogni guarigione, anche il miracolo se occorre. Perché non c'è medicina più potente di un Tuo intervento di amore.

Non confiderò più negli uomini, perché so che è questo che intralcia l'operare del Tuo amore. La mia preghiera fiduciosa sarà sempre rivolta a Te, perché in Te credo, in Te spero, Te amo sopra ogni cosa.

IX VENERDÌ - Il proponimento.

Son giunto al termine dei Nove Primi Venerdì da Te richiesti per colmarmi delle grazie previste dalla Tua Grande Promessa. Durante questi nove mesi Tu mi hai aiutato a crescere nella fede e nella vita di grazia. Il Tuo amore mi ha attirato a Te e mi ha fatto comprendere quanto hai patito per salvarmi e quanto è grande il Tuo desiderio di portarmi a salvezza. Tutto l'amore di un Dio si è riversato su di me, ha illuminato la mia anima, ha rafforzato la mia volontà e mi ha fatto capire che a nulla serve all'uomo guadagnare anche tutto il mondo se poi perde la sua anima, perché perduta l'anima è perduto tutto, salvata l'anima è salvato tutto. Ti ringrazio mio Gesù, di tanti doni e Ti offro, quale testimonianza della mia gratitudine, il proposito di accostarmi più spesso ai sacramenti della Confessione e della santa Comunione con l'adorazione, il rispetto, la devozione e il fervore di cui posso essere capace.

E Tu continua ad assistermi, o mio Gesù, con il Tuo amore sempre vigile e sempre misericordioso, perché io impari ad amarti per Te stesso, ancora più che per i Tuoi benefici. Voglio poterti dire sempre con sincerità: Amore mio ti voglio tanto bene. E Tu che hai detto: "Io stesso condurrò le mie pecore al pascolo e io le farò riposare" (Ezechiele 18, 15), conduci anche me, perché mi nutri del Tuo amore e riposi sempre sul Tuo cuore.

In particolare voglio offrirti in ringraziamento di tutti i tuoi benefici, il proposito di non lasciare mai la Messa alla domenica e negli altri giorni festivi, e di insegnare anche ai miei familiari l'osservanza di questo terzo Comandamento che Tu ci hai dato perché veniamo ad attingere al Tuo amore la gioia e la serenità che nessun altro può darci.


Messaggi di Maria a Medjugorje sulla devozione al Sacro Cuore di Gesu'


Messaggio del 2 luglio 1983 (Messaggio straordinario)


Ogni famiglia dedichi almeno cinque minuti al giorno di preghiera al Sacro Cuore di Gesù del quale in tutte le case vi sia l’immagine.


Messaggio del 2 luglio 1983 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)


Ogni mattina dedicate almeno cinque minuti di preghiera al Sacro Cuore di Gesù e al mio Cuore Immacolato perché vi riempiano di sè. Il mondo si è dimenticato di venerare i Sacri Cuori di Gesù e Maria. In ogni casa siano poste le immagini dei Sacri Cuori e ogni famiglia li veneri. Supplicate ardentemente il mio Cuore e il Cuore di mio figlio e riceverete tutte le grazie. Consacratevi a noi. Non è necessario ricorrere a particolari preghiere di consacrazione. Potete farlo anche con parole vostre, secondo quello che sentite.


Messaggio del 4 luglio 1983 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)


Pregate mio figlio Gesù! Rivolgetevi spesso al suo Sacro Cuore e al mio Cuore Immacolato. Chiedete ai Sacri Cuori che vi riempiano del vero amore con il quale potrete amare i vostri nemici. Vi ho invitato a pregare tre ore al giorno. E voi avete cominciato. Ma guardate sempre l’orologio, e preoccupati vi chiedete quando finirete i vostri doveri. E così durante la preghiera siete tesi e preoccupati. Non fate più così. Abbandonatevi a me. Immergetevi nella preghiera. L’unica cosa essenziale è lasciarsi condurre dallo Spirito Santo in profondità! Solo così potrete avere una vera esperienza di Dio. Allora anche il vostro lavoro andrà bene e vi rimarrà anche del tempo libero. Voi avete fretta: volete cambiare le persone e le situazioni per raggiungere rapidamente i vostri scopi. Non vi affannate, ma lasciatevi guidare da me e vedrete che tutto andrà bene.


Messaggio del 19 ottobre 1983 (Messaggio straordinario)


Desidero che ogni famiglia si consacri ogni giorno al Sacro Cuore di Gesù e al mio Cuore Immacolato. Sarò molto felice se ogni famiglia si riunisce mezz’ora ogni mattina ed ogni sera per pregare unita.


Messaggio del 27 novembre 1983 (Messaggio dato al gruppo di preghiera)


Pregate il più spesso possibile questa preghiera di consacrazione al Sacro Cuore di Gesù: “O Gesù, noi sappiamo che tu sei misericordioso e che hai offerto il tuo cuore per noi. Esso è incoronato dalle spine e dai nostri peccati. Noi sappiamo che tu ci supplichi costantemente affinché noi non ci perdiamo. Gesù, ricordati di noi quando siamo nel peccato. Per mezzo del tuo Cuore fa’ che tutti gli uomini si amino. Sparisca l’odio tra gli uomini. Mostraci il tuo amore. Noi tutti ti amiamo e desideriamo che tu ci protegga col tuo Cuore di buon pastore e che ci liberi da ogni peccato. Gesù, entra in ogni cuore! Bussa, bussa alla porta del nostro cuore. Sii paziente e non desistere mai. Noi siamo ancora chiusi perché non abbiamo capito il tuo amore. Bussa continuamente. Fa’, o Buon Gesù, che ti apriamo i nostri cuori almeno nel momento in cui ci ricordiamo della tua passione sofferta per noi. Amen”.


Un giorno Gesù, facendo vedere l’inferno a Suor Benigna, le disse: «Vedi, Benigna, quel fuoco!... Sopra a quell’abisso io ho steso, come un reticolato, i fili della mia misericordia, perché le anime non vi cadessero dentro, però quelli che si vogliono dannare vanno lì per aprire con le proprie mani quei fili e cadere dentro, ed una volta che vi sono dentro neppure la mia bontà li può salvare. Queste anime sono inseguite dalla mia misericordia più che non sia inseguito un malfattore dalla polizia, ma esse sfuggono alla mia misericordia! La porta della mia misericordia non è chiusa a chiave, ma è solo socchiusa; per poco che la si tocchi, la sì apre. Anche un bambìno la può aprire, anche un vecchio che non ha più forza. La porta della mia giustizia invece è chiusa e l’apro solo a chi mi costringe ad aprirla, ma io spontaneamente non l’aprirei mai».

Fratello carissimo, che hai deciso di fare i Nove Primi Venerdì per assicurarti il Paradiso, sai cos’è questo Paradiso? Purtroppo su questa terra non possiamo capirlo, non possiamo immaginarlo tanto è al di sopra di ogni nostra aspettativa. Ebbene per dartene qualche pallida idea e per invoghiarti a far bene i primi venerdì ti riporto una visione avuta da S. Giovanni Bosco, il Fondatore dei Salesiani.
«Mi trovavo — così narrava il Santo ai suoi giovani e ai superiori — a Lanzo ed ero nella mia camera. Ad un tratto mi vidi sopra una collina. Lo sguardo si perdeva nell’immensità. La pianura che mi stava dinnanzi era cerulea come il mare, ma quello che vedevo non era il mare. Quella pianura era divisa da larghi viali in vastissimi giardini; gli alberi, i frutti erano bellissimi; le foglie erano d’oro, i tronchi e i rami erano di diamante ed il resto corrispondeva a tanta ricchezza.
Mentre contemplavo questa bellezza, ecco diffondersi una musica soavissima. Erano centomila strumenti e tutti davano un suono differente l’uno dall’altro; a questi si univano i cori dei cantori. Mentre estatico ascoltavo la celeste armonia, ecco apparire una quantità immensa di giovani. La sterminata folla veniva verso di me. Alla testa di tutti avanzava Domenico Savio. Tutti si fermarono davanti a me alla distanza di otto-dieci passi... Allora brillò un lampo di luce, cessò la musica e si fece un profondo silenzio.
Domenico Savio si avanzò solo di qualche passo ancora e si fermò vicino a me. Taceva e mi guardava sorridente. Come era bello! Le sue vesti erano singolari: la tunica bianchissima, che gli scendeva fino ai piedi, era trapunta di diamanti ed era intessuta d’oro. Un’ampia fascia rossa cingeva i suoi fianchi, ricamata così di gemme preziose che una toccava quasi l’altra. Dal collo gli pendeva una collana dì fiori mai visti,
sembrava che fossero di diamanti uniti. Questi fiori risplendevano di luce. Il capo era cinto di una corona di rose. La capigliatura gli scendeva ondeggiamente giù per le spalle e gli dava un aspetto così bèllo, così affettuoso, così attraente che sembrava.., sembrava un Angelo. — Io ero muto e tremante. Allora Domenico Savio disse: Perché te ne stai muto ed annientato?
Non so cosa dire, risposi. Tu dunque sei Domenico Savio ?
— Sono io! Non mi riconosci più?
— (Bosco) E come va che ti trovi qui?
— (Savio) Son venuto per parlarti! Perché dunque sei così smarrito, sgomentato? Fammi qualche interrogazione.
— (Bosco) Io tremo perché non so dove sia!
— (Savio) Sei nel luogo della felicità, dove si godono tutte le gioie e le delizie! — (Felicità secondaria, che consiste nel godimento della natura materiale rinnovata dopo la fine del mondo, come ci dice la parola di Dio: «Ma noi attendiamo, secondo la sua promessa «cieli nuovi e terra nuova», in cui abiterà la giustizia». (2 Pt. 3:13) — «Ecco Io faccio nuove tutte le cose» (Apoc. 21:5).
— (Bosco) E questo dunque il premio dei giusti?
— (Savio) No, no! Qui siamo in un luogo ove non si godono i beni eterni (cioè le incantevoli bellezze che tu ora stai vedendo non sono la felicità primaria, essenziale, che consiste nel possesso e nel godimento di Dio).
— (Bosco) Sono naturali tutte queste cose?
— (Savio) Sì, abbellite però dalla potenza di Dio.
— (Bosco) A me sembrava che questo fosse il Paradiso!
— (Savio) No, no, no! Nessun occhio mortale può vedere le bellezze eterne! (della felicità primaria).
— (Bosco) E voi dunque cosa godete in Paradiso?
— (Savio) Dirtelo è impossibile. Quello che si gode in Paradiso non vi è uomo mortale che possa saperlo finché non sia uscito di vita e riunito al suo Creatore.
— (Bosco) Orbene, mio caro Savio, dimmi quale cosa ti consolò di più in punto di morte?
Forse l’avere conservata la bella virtù della purezza?... L’aver la coscienza tranquilla?... Aver fatto opere buone?...
— (Savio) Ciò che mi confortò di più in punto di morte fu l’assistenza della potente ed amabile Madre del Salvatore, Maria Santissima. E questo dillo ai tuoi giovani! Che non dimentichino di pregarla finché sono in vita!».
Se le meraviglie naturali, abbellite dalla potenza di Dio, avevano talmente incantato S. Giovanni Bosco da fargli credere essere quello il Paradiso, quali saranno le meraviglie soprannaturali? Balbettiamo qualche parola.
«Tutti quelli che andranno in Paradiso saranno di na bellezza e bontà indicibili. Ivi si troveranno soltantoto persone belle e affascinanti, pure e sante, nobili e grandi, caritatevoli e generose, gentili e affabili, simpatiche e cortesi come nessuno sulla terra. Persone fornite di tutte le doti di mente e di cuore e dalle qualità umane piu complete e piu perfette immuni da qualsiasi difetto fisico e morale che possa annebbiare minimamente la serenita perenne della festa del Cielo.
Un giorno apparve a S Teresa d Avila una perso bella e affascinante che la Santa cadde in ginocchio credendo di trovarsi dinnanzi a Dio. Il suo Angelo custode le disse: «Alzati, Teresa, non sei davanti a Dio, ma dinnanzi a un’anima in grazia di Dio».
Se questo è accaduto su questa terra, che sarà in Paradiso nella pienezza della gloria? Inoltre se noi paragoniamo la bellezza alla luce, in Paradiso un Santo è rispetto a un semplice beato come il sole rispetto alla luna.
Della bellezza della Santissima Vergine Maria, della gioia di vederla, amarla ed essere amati da Lei, ce ne danno un esempio S. Bernadetta di Lourdes e Lucia di Fatima.
Bernadetta, giunta sul punto di morire, non voleva ricevere i Sacramenti. La sua Superiora sbalordita le chiese il perché. La Santa rispose:
— Perché sono state già due volte che ho ricevuto il Viatico e l’Estrema Unzione e sono guarita.
— E con ciò cosa vuoi dire? riprese la Superiora.
— Voi non sapete quanto è bella la Madonna e non potete desiderarla. Io che l’ho vista non vedo l’ora di morire per andare da Lei e stare sempre con Lei.
— Ebbene ricevete i Sacramenti e questa volta vi assicuro che morirete. Tutte le suore pregheremo a questo scopo.
A questa assicurazione la Santa ricevette i Sacramenti e dopo morì col sorriso sulle labbra.
Lucia di Fatima vive col desiderio continuo di morire per andare dalla Madonna e si lamenta di questo:
«Di tutto mi ascolta la Madonna, solo di una cosa non mi accontenta: di morire».
Quale felicità darà la visione e l’amore di Gesù? Ce lo dice S. Gertrude. Dopo aver visto una volta Gesù perdette i sensi per lungo tempo. Riavutasi disse:
«Allo sguardo dolcissimo di Gesù fui ripiena ditale felicità che per la grande gioia mi sentii sciogliere i nervi e le ossa come cera al fuoco».

Della bellezza e dell’amore di Gesù possiamo farcene qualche pallida idea concentrando in un’unica persona tutta la bellezza e tutto l’amore di tutte le creature umane. Ma della bellezza e dell’amore della Divinità, della felicità di contemplare e possedere la Santissima Trinità non possiamo farcene alcuna idea perché non abbiamo e non possiamo avere nessun termine di paragone. Immagina l’incanto di tutte le melodie e di tutte le armonie più belle di tutti i musicisti della terra. Riunisci in uno l’incanto di tutte le aurore di tutti i tramonti, di tutti i panorami, di tutte le galassie. Immagina la bellezza e la bontà di tutte le donne e di tutti gli uomini più belli e più buoni. Concentra in uno tutte le dolcezze provate da tutte le creature umane con i loro sensi sulla terra. Ebbene tutto questo è troppo poco per poter immaginare l’amore, la bellezza, l’armonia, la dolcezza di Dio. La Beata Angela da Foligno, convertitasi a 26 anni, dopo la morte del marito, e consacratosi a Dio, fece da allora una Vita santissima di preghiere, di penitenze e di opere sante. Fu favorita da Dio da meravigliose visioni che il suo Confessore trascrisse sotto dettatura di lei nel Libro delle mirabili visioni» Ebbe la fortuna rarissimaa di vedere ancora in terra Dio a faccia a faccia.
Dopo una di tale visioni disse: «Concentrate in uno tutte le gioie e tutti i piaceri che hanno goduto, godono e godranno sia lecitamente che illecitamente tutti gli uomini e le donne della terra dall’inizio alla fine del mondo, ebbene io in un solo istante della Visione di Dio ho goduto immensamente di più».
Il 25 gennaio 1558, festa della conversione di S.Paolo, Santa Teresa di Gesù ebbe una delle più alte visioni della sua vita: «Mi apparve — dice la Santa — intera l’Umanità Santissima di Gesù Cristo mentre assistevo alla S. Messa. Era in quella forma in cui sono soliti dipingerlo risuscitato, ma di una bellezza e maestà incomparabili. Se in Cielo vi fosse soltanto l’eccelsa bellezza dei corpi gloriosi e quella in particolare dell’Umanità di Nostro Signore, il piacere che se ne proverebbe sarebbe veramente immenso». Per questo S. Paolo, dopo essere stato rapito al terzo cielo, disse:
«Occhio umano non ha visto, orecchio umano non ha udito, né è entrato nel cuore dell’uomo quello che Dio ha preparato per coloro che lo amano» (I Cor. 2:9).
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